Ti rispondo qui anche se la risposta non è pertinente alla domanda (del testo interessante a cui mi riservo di risponderti quando avrò tempo), perché qui non ci sono limitazioni mentre con l’e-mail si ha un max di 1500 carateri a disposizione.
Queste sono le accuse alla Baraldini
Il 2 novembre 1979 aveva concorso con altri all'evasione di Assata Shakur, alias Joanne Chesimard, "l'anima" del Black Liberation Army (BLA), che stava scontando una condanna all'ergastolo per omicidio di un agente di polizia stradale;
Fu accusata di essere un'ideologa sia del movimento "19 maggio" e di altri movimenti afro-americani di liberazione tra cui "La famiglia" che forniva appoggio logistico;
Fu accusata di aver preso parte ai preparativi di rapina, mai portata a termine, di un furgone blindato a Danbury nel Connecticut;
Fu accusata di aver preso parte 19 maggio 1981 ai preparativi di rapina, mai portata a termine, di un furgone blindato alla Chemical Bank di Nanuet, a New York;
"ingiuria al tribunale" ("Contempt of Court"), per aver rifiutato di fornire testimonianza sui nomi di altri militanti del movimento "19 giugno".
Per questi “crimini” neanche un tribunale del Bangladesh le avrebbe inflitto 43 anni.
La Baraldini venne prima rinchiusa nel carcere di New York, poi in quello di Pleasanton in California e poi, a Lexington, dove fu sottoposta al carcere duro con isolamento, censure nella posta e limitazioni nelle visite, sorveglianza continua anche nei momenti più intimi.
Il regime carcerario venne ridotto e l'unità di sicurezza di Lexington chiusa dopo la lotta della Baraldini e di altre carcerate sostenuta anche da Amnesty International.
L’odio impotente delle classi politiche di quell’immonda nazione che sono gli USA nei confronti di chi solo appoggi movimenti di liberazione nei confronti delle persone di colore o anche solo delle donne si scatena in modo selvaggio come già aveva fatto decenni addietro con Sacco e Vanzetti.